GUCCI - IL MARCHIO DI MODA MULTIFACE

GUCCI E “LA DOLCE VITA”

Pur avendo subito molte evoluzioni e trasformazioni radicali nel corso degli anni, Gucci è principalmente associato agli anni della Dolce Vita. In quegli anni il marchio diventa emblema del Made in Italy, con prodotti come la borsa Bamboo, l'iconico mocassino e la sciarpa Flora sfoggiati da artiste del calibro di Grace Kelly, Audrey Hepburn, Jane Birkin e Jackie Onassis, musa ispiratrice del celebre Borsa Jackie O.

Il design unico e l'alta qualità artigianale della tradizione fiorentina, che fanno di Gucci un marchio di spicco, hanno permesso al marchio di distinguersi già negli anni Venti,

LE PRIME BORSE GUCCI

Guccio Gucci, futuro fondatore del marchio Gucci, nacque a Firenze nel 1881. All'età di 17 anni decise di cercare fortuna all'estero. A Londra fu assunto come portiere al Savoy Hotel, uno degli alberghi più esclusivi del mondo. Qui lavorò a stretto contatto con persone altolocate e dell'alta borghesia, circondato dal lusso e dalla ricchezza e acquisendo un forte senso della qualità e dello stile. Ad affascinarlo soprattutto erano i raffinati bagagli, le borse e le valigie dei prestigiosi ospiti.

Nel 1921, tornato a Firenze, Gucci aprì il suo primo negozio - Azienda Individuale Guccio Gucci - insieme ad un piccolo laboratorio che produceva semplici articoli in pelle e valigie. Nel 1925 il suo nome divenne famoso grazie ad una borsa da viaggio dal design innovativo.

Quando Guccio Gucci morì nel 1953, l'azienda fu ereditata dai suoi tre figli: Aldo, Rodolfo e Vasco.

L'OMICIDIO GUCCI

Tra gli anni Ottanta e Novanta, dopo che il marchio aveva trasferito la propria sede a Milano e la città era tutta divertimento e feste, la famiglia Gucci stava effettivamente attraversando seri problemi. Alla fine, una faida familiare culminò con l'arresto di Aldo Gucci per evasione fiscale, e il marchio Gucci fu infine venduto dall'ultimo erede della casa, Muarizio, a una multinazionale. Ma il peggio doveva ancora venire.

Nel 1995 Maurizio Gucci venne ucciso a colpi di arma da fuoco appena fuori dal suo ufficio, nel centro di Milano. La donna dietro l'omicidio si rivelò essere la sua ex moglie, Patrizia Reggiani. La Milano glamour del lusso e della moda era completamente sotto shock.

L'ERA DI TOM FORD

Toccò a un semisconosciuto Tom Ford risollevare le sorti di un marchio ormai in declino. Il suo debutto in passerella come direttore del marchio avviene nella primavera/estate 95, una collezione la cui importanza non può essere sopravvalutata: da un lato mostra la nuova, radicale visione di Gucci, dall'altro segna un nuovo inizio per la moda degli anni Novanta. .

Camicie di raso sbottonate, pantaloni di velluto a vita bassa nei colori blu notte, verde smeraldo e rosso rubino, infradito sia da donna che da uomo, schiene scoperte fino ai glutei, inserti in pelle e campagne pubblicitarie fin troppo allusive. Gucci è diventato sexy.

Erano gli anni degli accessori logati in puro stile Nineties, dei mini abiti indossati da Kate Moss, volto iconico del brand, e del tailleur di velluto rosso indossato da Gwyneth Paltrow nel 1996, recentemente riproposto in occasione del centenario del marchio.

GUCCI OGGI: IL VINTAGE DI ALESSANDRO MICHELE

Dal 2014 il brand è sotto la direzione creativa di Alessandro Michele. Il suo stile intellettuale e shabby-chic, apparentemente casual ma in realtà ricercatissimo mix di capi, e rivisitazioni di elementi storici, hanno reso il brand ancora una volta un'icona rilanciando allo stesso tempo l'interesse per il vintage nel mondo.